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Vicino al Santuario, tra i pini c’è la cosiddetta Croce Petrina :una croce antichissima in ferro con 2 chiavi incrociate. Per gli storici fu Giovanni Castriota, barone di Gagliano e Salignano, che dopo la battaglia di Lepanto nel 1571 che segnò la vittoria dei Cristiani sui Turchi, la fece rialzare perchè molto probabilmente era stata abbattuta alla ricerca di oro e materiali preziosi.
Un’epigrafe situata nell’atrio del Santuario afferma che fu Papa Giulio I, l’1 agosto del 343 a consacrare questa chiesa e a dedicarla alla Madonna:
IULIU HIS PRIMUS
CELEBRANS AMISSA DE
COELO INDULTA ACCEPIT
KAL. AUG.CCCXLIII DUM
CONSECRAVITHOC TEMPLUM
Inoltre il passaggio di S. Pietro è confermato dal grande storico italiano Cantù che scrisse:
“S. Pietro approdò a Brindisi, indi a Otranto, in Taranto lasciò Amosiano, visitò Oria”.
Tale affermazione porta a credere che l’Apostolo navigando da Brindisi a Taranto, sia effettivamente passato per il promontorio Iapigio, passaggio obbligatorio avvalorato dal fatto che quando gli antichi viaggiavano preferivano seguire strade famigliari o comunque centri conosciuti nei quali si erano creati rapporti di commercio e di cultura. Ulteriori prove si deducono dalla toponomastica salentina dato che molti paesi contengono il nome dell’Apostolo (S. Pietro in Galatina, S. Pietro in Lama, S. Pietro Vernotico e S. Pietro in Bevagna ).
Il culto della Madonna di Leuca è antichissimo. Già nel periodo paleocristiano,e con precisione per le cronache del tempo, il 13 aprile del 365 d.C., la Madonna su richiesta dei cittadini impauriti, sarebbe intervenuta con un miracolo per salvare le genti del Capo da un disastroso maremoto.
Da allora, il Santuario è stato meta di pellegrinaggi da parte di religiosi provenienti non solo dal Salento e dall’Italia ma anche dall’Europa : lo hanno attestato alcuni reperti di origine medioevale ritrovati in Francia, Polonia e Belgio. Alla Madonna, chiese aiuto Boemendo d’Altavilla quando catturato dai turchi riuscì a liberarsi e, assieme ai suoi cavalieri, ringraziò la Madonna; o ancora Alfonso il Magnanimo, che a seguito di un terremoto che nel 1456 distrusse il Regno di Napoli, organizzo e guidò un pellegrinaggio con 300 bambini da Brindisi fino a Leuca; o ancora i giovani soldati che durante la seconda guerra mondiale scrivevano direttamente alla Madonna chiedendole protezione e aiuto.